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Le Certificazioni di Coppia Pet Partner - S. Oberoi

  • siuablog
  • Jul 22, 2014
  • 2 min read

SIUA si occupa da diversi anni della formazione di persone che desiderano operare nella realtà della pet therapy. Una particolare attenzione in questo delicato ambito, viene rappresentato dall’incontro tra il pet e la persona: un incontro che deve necessariamente essere preparato affinché possa apportare i migliori benefici dati dalla consapevolezza dell’incontro con l’eterospecifico in quanto tale. La differenza che spesso viene sottolineata, cioè che l’animale viene coinvolto e non utilizzato, può apparentemente sembrare frutto di un dettaglio condito di pignoleria, ma è in realtà una differenza sostanziale. Dall’inizio degli anni 2000 infatti la SIUA ha intrapreso un approfondito corso formativo basato in primis su una conoscenza della relazione con l’animale sia dal punto di vista teorico, sia pratico; ciò al fine di dare una preparazione univoca alle diverse figure professionali che opereranno in tale area, ma anche conoscenze e competenze nel lavoro di coppia tra pet e operatore. Non è infatti scontato sapersi muovere in contesti ad alta probabilità di imprevisti, suoni improvvisi, ambienti a volte caotici e comunque atipici rispetto alla quotidianità classica di cane-proprietario. La tipologia di persone con le quali si ha a che fare poi, presenta un ventaglio ampio di fisionomie, deambulazioni, movimenti o vocalizzazioni che richiedono necessariamente una solidità del pet e dell’operatore che dovranno operare in tale contesto. Ecco allora che il coinvolgimento dell’animale non può essere ridotto ad una semplice presenza/utilizzo di un cane “buono”, ma devono necessariamente esistere dei prerequisiti di base che consentano al pet ed alla persona di produrre insieme un esito specifico che nasce dall’incontro con il fruitore, ma non prescinde dalla relazione costruita con il binomio. L’operatore e l’arbitro di relazione non sono semplici accompagnatori dell’animale in seduta, ma sono parte integrante e imprescindibile necessaria alla buona riuscita dell’incontro. Ecco allora che una certificazione, ovvero qualcosa che possa attestare l’idoneità del cane e del conduttore nel saper operare all’interno di determinate aree, è fondamentale sia per la tutela del cane, sia per il rispetto delle vulnerabilità del fruitore con il quale si lavora. Prima ancora di avere conoscenze da mettere in pratica durante una seduta di pet therapy, ci si deve chiedere se quell’animale desidera stare all’interno di particolari situazioni, fare cose con persone sconosciute e a volte “strane”, se è a suo agio in luoghi chiusi, colmi di odori, di oggetti non ben identificati. Considerando poi che, per quanto il livello di attenzione e prevenzione di imprevisti sia, a seguito della formazione, di livello alto, si ha anche la consapevolezza che il rischio non sarà mai del tutto scongiurato. Per questo le caratteristiche dell’animale e l’obiettivo della certificazione sono quelle di sincerarsi una veloce metabolizzazione del pet a seguito di un evento imprevisto, quale può essere ad esempio una stampella che scivola a terra o una persona che urla. La pet therapy che tanto oggi è al centro dell’attenzione, non può essere banalizzata e ricondotta alla semplice presenza di un cane che ama le coccole, ma necessità di un’impronta di seria preparazione che SIUA identifica non solo in un esame finale, ma per l’appunto anche in una certificazione che possa mettere un’impronta ed una valutazione anche sull’animale.

 
 
 

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